Petrolieri in trincea “No all’esproprio delle aree di servizio”

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ROMA – «Non possiamo accettare l’esproprio delle nostre aree di servizio. Le proposte dell’Antitrust erano corrette ma aggiungere l’obbligo di cessione degli impianti per legge è inammissibile. Ma scherziamo?». 
Pasquale De Vita, presidente dell’Unione petrolifera, è sorpreso dalla bozza del testo che intende aprire alla concorrenza professioni, mercati dell’energia e trasporti. Le categorie colpite dal provvedimento alzano le barricate e anche i benzinai si schierano contro la riforma, temono che i petrolieri possano estrometterli dalla gestione riprendendo in mano le chiavi degli impianti. 
Presidente De Vita cosa non le piace del decreto? E ci sono dei punti che trova condivisibili?
«Se si affrontano con decisione temi come l’ampliamento dei self-service, nuove tipologie di contratti tra compagnie e gestori, liberalizzazione degli orari di apertura degli impianti e apertura delle attività  non-oil nei distributori, allora non possiamo che essere d’accordo con il garante della Concorrenza e il governo. Ma quando si pretende di scardinare il sistema esistente procedendo alla vendita coatta degli impianti di proprietà  delle aziende, allora non ci stiamo. Perché è il nostro settore che effettua le manutenzioni delle aree di servizio e si impegna con forti investimenti ambientali, assegnando l’impianto in uso gratuito al gestore. Inoltre, se diamo la possibilità  ad un gestore che non ha responsabilità  diretta né la proprietà  dell’area, di immettere in commercio carburante acquistato da altri, rischiamo di non poter vigilare sulla qualità . E in questo caso a rimetterci saranno solo le aziende». 
Il governo, però, potrebbe procedere lo stesso su questa strada. 
«In questo caso rischiamo di trasmettere una pericolosa scossa a tutto il sistema che già  oggi fatica a tenere in piedi la raffinazione dei carburanti. Vogliamo costringere le compagnie alla ritirata? Noi non crediamo che un governo competente come quello guidato dal professor Monti, voglia davvero procedere su questa strada».
Il primo comma dell’articolo 13 dà  facoltà  ai benzinai che siano proprietari dell’impianto di rifornirsi dove credono. Almeno su questo punto si potrebbe aprire uno spiraglio con governo e benzinai?
«Certamente. Su questa parte del provvedimento, relativa ai benzinai proprietari, non ci chiuderemo a riccio, siamo disposti a trovare un accordo, così come sul tema del rifornimento self-service e degli orari».


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