Un francobollo per Alan Turing

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Turing ha contribuito alla decifrazione delle comunicazioni tedesche. Nel 1952 fu arrestato dalla polizia inglese per omosessualità  e condannato a castrazione chimica che gli provocò impotenza e sviluppo del seno. Nel 1954 si suicidò mangiando una mela avvelenata con cianuro di potassio. Pare che il gesto fosse associato alla favola, da lui molto amata, di Biancaneve. Nel 2009 il governo britannico, attraverso l’allora premier Gordon Brown, si è scusato della sorte riservata a Turing riconoscendo che egli era stato trattato in modo «raccapricciante» e «totalmente ingiusto». A distanza di sessant’anni potremmo anche accontentarci: tanta acqua sembra essere passata sotto i ponti. Nondimeno faremmo bene a non essere più di tanto allegri. Lo sterminio degli ebrei avvenuto pochissimi anni prima della condanna di Turing, e l’orrore generale che la sua scoperta ha creato in tutto il mondo, non ha impedito ai giudici inglesi di perpetrare, in piena regola peraltro, un delitto contro l’umanità : la distruzione di un uomo come soggetto desiderante per la sola ragione di essere tale. Che lezione avevano tratto dalla Shoah i giudici inglesi o il parlamento inglese (che nello stesso periodo della condanna di Turing discuteva, per rigettarla, una legge di abolizione del reato di omosessualità )? Un richiamo forte al quinto comandamento (“non uccidere”) probabilmente. La libertà  delle forme di espressione e di soddisfazione del desiderio non fa parte, tuttora, del diritto alla vita. Può essere tollerata, protetta per legge (quando va bene) ma non è riconosciuta come condizione necessaria perché valga la pena essere vivi. Togli a un essere umano il proprio desiderio e cosa resta della sua condizione umana? Il delitto contro l’umanità  non è di natura quantitativa ma qualitativa. Sancisce che il delitto più inaccettabile è distruggere ciò che dà  senso alla vita umana in presenza di condizioni che possono fare di questa distruzione una cosa universale. Che un amante avesse castrato Turing sarebbe stato un delitto orribile, un atto folle privato, ma che l’abbia fatto lo stato inglese sulla base di una legge applicabile a tutti è stato un delitto di ben maggiore gravità , che conteneva dentro di sé la potenzialità  di una follia collettiva. Turing fu legalmente spinto al suicidio ma pur nella cattiva sorte ha saputo vincere contro i suoi persecutori. La sua scelta di morire come Biancaneve è stata un gesto potente che merita la nostra ammirazione. La favola dalla quale ha tratto ispirazione è centrata sul segreto della sessualità  e tratta questo tema ambiguamente: al frutto del piacere erotico non si può resistere ma ci avvelena! Probabilmente incoraggia i bambini a far entrare in latenza il loro desiderio in attesa del suo risveglio in adolescenza. Sullo sfondo, tuttavia, si staglia il seno della madre seduttrice, il primo oggetto a dissetare il nostro desiderio e il primo anche ad avvelenarlo. Forse Turing ha unificato lo stato inglese e la propria madre nel ruolo di nemico della sua libertà  erotica; sicuramente ha preferito morire di desiderio piuttosto che vivere di morte. Coraggio Poste britanniche, raffiguratelo mentre morde la mela.


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