No Tav mobilitati contro Caselli Milano vietata per paura di scontri

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MILANO – Annullata per evitare contestazioni. Niente presentazione del libro “Attacco alla giustizia”, niente incontro con l’autore, il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, col procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro e col presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa. Troppo rumoroso il tam tam dei No Tav, che si erano dati appuntamento sui social network per dare il loro benvenuto al magistrato, che a fine gennaio aveva firmato una quarantina di ordinanze di custodia cautelare per altrettanti militanti del movimento. E troppo centrale e vulnerabile il luogo dell’incontro, la libreria Feltrinelli di Galleria Vittorio Emanuele, a un passo dal Duomo e con ingressi comunicanti con Ricordi e con i fast food che si affacciano sul sagrato. Pericoli che la Digos aveva segnalato per tempo, pur assicurando una massiccia presenza di forze dell’ordine, sommati a quelli dell’orario di punta – le 18 di un giorno feriale – e agli echi di una settimana di tensione: l’occupazione dei binari ferroviari a Milano Certosa, due cortei (l’ultimo guidato da Oreste Scalzone), i petardi e i fumogeni sotto il carcere di San Vittore, le scritte “boia” e “infame” dedicate a Caselli.
È stato il procuratore in persona a telefonare a Dalla Chiesa, che del volume è anche editore con la Melampo, e a dire che sarebbe stato meglio soprassedere. «Non me la sono sentita di mettere a rischio l’incolumità  dei frequentatori della libreria – taglia corto Caselli – che è luogo di conoscenza per le persone che la frequentano, non di scontri». Spataro aggiunge la sua «tristezza» e sottolinea: «Oltre all’elogio per il senso di responsabilità  del collega, dico che cancellare la presentazione di un libro per il timore che alcuni sconsiderati creino incidenti, e nonostante le misure prese dalla polizia, è incompatibile con le regole democratiche. Eravamo stati contestati anche qualche giorno fa a Lugano, da una decina di giovani, che vennero identificati. Andammo avanti».
Sconsolato Dalla Chiesa: «In libreria ci sarebbero stati anche i normali clienti, i bimbi. Fatto anomalo, antipatico: i libri si fanno per discutere, i magistrati fanno il loro lavoro, non si può impedire loro di parlare. Come scrive Caselli, la legalità  non è solo un problema di Berlusconi, a molti non piace rispettare la legge. E si può guardare anche con curiosità  e simpatia ai no-Tav, ma qui siamo ampiamente fuori dall’area del dissenso».


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