Tasse e tariffe pesano per 1500 euro all’anno sui pensionati. Analisi di Spi-Cgil

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ROMA – I pensionati italiani pagano “mediamente circa 1.500 euro all’anno tra tasse e tariffe. E come se non bastasse è in arrivo una nuova stangata che peserà  ulteriormente sui redditi da pensione con l’aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali, l’introduzione di nuove tasse come l’Imu e la continua crescita dei costi energetici”. E’ quanto emerge da un’analisi dello Spi-Cgil sul peso complessivo del prelievo fiscale e delle principali tariffe sulle pensioni.
A gravare, spiega il sindacato, è “in particolare il prelievo fiscale locale, che si aggiunge a quello nazionale. L’addizionale regionale Irpef è, infatti, passata dallo 0,9% al 2,3% nelle regioni con deficit sanitario mentre l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef è stata portata nella maggior parte dei Comuni italiani al valore massimo dello 0,8%. Sui redditi da pensione pesa inoltre l’Imu, che interessa circa 9 milioni di pensionati e per la quale si sborsano mediamente 200-300 euro all’anno”.
Secondo l’analisi del sindacato, inoltre, “nel 2013 è prevista la nuova tassa comunale sulla raccolta dei rifiuti (Tares) che sostituirà  le due precedenti imposte (Tarsu e Tia) con un conseguente aumento del prelievo che potrebbe arrivare fino a 30 euro a famiglia”. Secondo lo Spi-Cgil per i pensionati l’insieme della fiscalità  locale avrà  complessivamente “un peso aggiuntivo di circa 700-800 euro all’anno, ovvero più di una mensilità  di pensione media netta”. Un’altra voce di spesa che grava “pesantemente sui redditi da pensione è quella relativa ai consumi energetici di luce e gas. Il peso medio si aggira, infatti, su un importo pari a 450 euro annui. La stessa dinamica- conclude il sindacato- riguarda inoltre le tariffe idriche, con un peso di circa 230 euro all’anno”.

All’aumento delle tasse non corrispondem il miglioramento dei servizi locali. “Occorre intervenire con urgenza per alleggerire il peso fiscale sui redditi da pensione o la crescita sarà  soltanto una chimera”. Lo dice in una nota il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone, commentando i dati sul peso fiscale e delle tariffe sui pensionati.
“E’ davvero impensabile infatti far ripartire i consumi e l’economia del Paese se le pensioni sono letteralmente mangiate da tasse e da tariffe che non fanno altro che aumentare. Al danno- aggiunge- si aggiunge anche la beffa, perché all’aumento delle tasse non corrisponde un miglioramento dei servizi di welfare locale, che diminuiscono sempre di più e sono sempre meno di qualità . E’ per questo che occorre rilanciare la lotta all’evasione fiscale, far pagare chi non lo ha mai fatto e investire le risorse che vengono recuperate al finanziamento di interventi destinati alle fasce sociali più deboli”.

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