Fondo da 6,7 miliardi per ridurre il cuneo Grilli conferma le risorse per i malati di Sla

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ROMA – Un «tesoretto» di 6,7 miliardi in tre anni. La tabella concordata dai due relatori, che ieri hanno incontrato il sottosegretario all’Economia Polillo, conferma che a disposizione per cuneo fiscale e famiglie ci saranno 1,1 miliardi nel 2013, circa 3,1 miliardi nel 2014 e 2,5 miliardi nel 2015. L’idea emersa ieri è quella di collocare le risorse in un mega Fondo per la riduzione delle tasse e il cuneo fiscale che sarà  attivato attraverso provvedimenti ad hoc del governo (da aprile, presumibilmente, dal nuovo esecutivo in carica) che deciderebbe la ripartizione delle risorse tra cuneo fiscale, sconti per lavoro e figli, salario di produttività  e Irap. La proposta, sarebbe sponsorizzata dal Pdl ma non riscuoterebbe troppo entusiasmo da parte del Pd. Non è escluso tuttavia, come è trapelato ieri senza conferme ufficiali, che il governo cominci a pensare ad una formula maxiemendamento più fiducia anche se il numero degli emendamenti è assai limitato, soprattutto dopo l’intervento della Commissione Bilancio che ieri ha ridotto le richieste di modifica della metà , da 1.588 a sole 877.
Le risorse, come è emerso negli ultimi giorni, arriveranno dalla retromarcia sul taglio delle aliquote Irpef (rischiava di penalizzare 20 milioni di contribuenti insieme all’aumento dell’Iva), alla correzione di rotta sulla retroattività  (era in violazione dello Statuto del contribuente), alla cancellazione del tetto di 3.000 euro e della franchigia di 250 per le detrazioni (secondo i tecnici della Camera rischierebbe di ridurre il gettito perché molti rinuncerebbero a chiedere la fattura senza la possibilità  di detrarla). La cifra di 6,7 miliardi è al netto dei fondi che andranno alla sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, pari a circa 6 miliardi in tre anni secondo lo schema «alternativo» messo a punto dai relatori.
Conferme della utilità  di indirizzare le risorse recuperate per ridurre il cuneo fiscale giungono dall’Istat. Il «Rapporto sulle prospettive dell’economia italiana» promuove di fatto le modifiche che il Parlamento sta apportando alla legge di Stabilità : «Un intervento sull’Iva limitato all’aliquota ordinaria, accompagnato da misure di riduzione del cuneo fiscale in sostituzione della manovra sulle aliquote e le detrazioni Irpef, avrebbe un effetto di stimolo (seppur limitato) dell’occupazione». Anche se aggiunge che gli effetti sulla crescita del Pil nel 2013 sarebbero «poco significativi»: per ora l’Istituto presieduto da Enrico Giovannini stima una caduta dello 0,5 del Pil per il prossimo anno e un aumento della disoccupazione all’11,4 per cento. Buone notizie invece dalle entrate fiscali comunicate ieri dal Tesoro: nei primi nove mesi dell’anno sono cresciute del 3,8 per cento di 10,6 miliardi a quota 292,5 miliardi.
Intanto la protesta trasversale sul taglio dei fondi per il sociale e le malattie gravi ha sortito un effetto: ieri lo stesso ministro dell’Economia Grilli da Città  del Messico ha rassicurato: «Nessuna dimenticanza, i fondi per i malati di Sla ci sono».


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