“Perché papà  stima così tanto Clinton?” Le mail segrete che imbarazzano i Bush

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NEW YORK — «Raccontatemi tutte le storie che sapete su papà . Per favore aiutatemi, se non volete che l’elogio funebre lo faccia Clinton». E’ George W. Bush che scrive così ai fratelli e alla sorella, implorando il loro aiuto. Per non farsi bruciare sul traguardo da “Bubba”, il nomignolo di Bill Clinton. Quel messaggio confidenziale, scritto mentre Bush padre (88 anni) è in ospedale e sembra in punto di morte, ora è finito su tutti i giornali d’America. Un hacker che si firma con lo pseudonimo Guccifer ha violato prima l’account Aol della email di una figlia di Bush Sr., Dorothy, e da lì è penetrato in altre email: Bush Senior detto anche 41 (perché fu il 41esimo presidente degli Stati Uniti), il figlio George detto anche 43, Jeb che è stato governatore della Florida, e tanti altri familiari. Una delle grandi dinastie politiche d’Americhe è stata spiata senza pudore, la sua privacy è messa a nudo. Il portavoce del Secret Service, Ed Donovan, conferma il furto: i servizi stanno indagando.
Non ci sono apparentemente segreti di Stato in quelle email perché le corrispondenze riservate vanno indietro solo fino al 2009, quando il 43esimo presidente aveva già  lasciato la Casa Bianca a Barack Obama. Ma i dettagli imbarazzanti non mancano. Su tutto spicca l’ossessione familiare per Clinton, un personaggio ingombrante, una presenza scomoda. George W. teme la concorrenza di Bubba, oratore di straordinario carisma, addirittura per l’elogio funebre del padre. Inverosimile? Niente affatto: da quelle email traspare il grande affetto, l’ammirazione tutt’altro che nascosta, che Bush Senior ha sempre avuto per Clinton. Nonostante la bruciante sconfitta elettorale del 1992 con cui il giovane rivale democratico gli “rubò” un secondo mandato alla Casa Bianca, il 41esimo presidente ha sempre considerato Clinton come un grande statista. Creando invidie e gelosie in tutta la famiglia. Ecco una email di Jeb su Bubba, che trasuda risentimento: «Papà  è stato buono con lui, lo ha aiutato ad aggiustarsi la sua squallida reputazione. Papà  ha aiutato Clinton molto più di quanto lui stesso sia riuscito a fare». Jeb poi aggiunge: «Ma questo sarebbe difficile dirlo in un elogio funebre, con il 42esimo presidente lì davanti ». Il riferimento è naturalmente allo scandalo di Monica Lewinski per il quale il partito repubblicano promosse l’impeachment. Bush padre evitò sempre di demonizzare il suo successore contro cui la destra aveva scatenato una campagna furiosa. George W. e invece sentono Bubba come “un altro fratello”, un rivale adottato dal padre.
Nel bottino dello hacker Guccifer ci sono anche immagini sull’hobby privato di George W. Il 43esimo presidente ama dipingere. Se stesso, in particolare. Ma non è privo di ironia, gli autoritratti a volte sconfinano nella caricatura. Quantomeno si aggiunge un bel paio di baffoni. Nella blogosfera imperversano i commenti, qualcuno definisce quelle tele “bizzarre”.
Il danno alla privacy non è da poco: oltre alle email Guccifer ha reso pubblici indirizzi privati, numeri telefonici di casa e dei cellulari, perfino il codice di sicurezza per disattivare l’allarme in casa di George W. a Dallas. Tutto spiattellato da un sito online, The Smoking Gun, “la pistola fumante”. Anche un messaggio personale di Obama è stato intercettato dal pirata informatico. E’ rivolto sempre al patriarca della dinastia repubblicana: «Michelle ed io non abbiamo voluto disturbarti mentre sei convalescente, ma sappi che pensiamo a te e a tutta la tua famiglia». Alla cerimonia dell’Inauguration Day il 21 gennaio, tra gli ex presidenti ancora in vita mancavano non solo Bush Senior ricoverato in ospedale, ma anche il figlio.


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