LE UTOPIE NECESSARIE AL NOSTRO FUTURO

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È dedicata al tema dell’utopia la terza edizione di “Biennale Democrazia”, manifestazione coordinata dal presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, in programma a Torino dal 10 al 14 aprile. Lezioni, dibattiti, letture, seminari. In tutto 105 incontri a ingresso libero e duecentocinquanta protagonisti. L’inaugurazione, affidata alla presidente della Camera Laura Boldrini, sarà  seguita da uno spettacolo in ricordo di Giorgio Gaber. Poi gli appuntamenti con intellettuali, filosofi, economisti, politologi per declinare il concetto di democrazia come sola forma di governo basata sulla discussione pubblica (da Marc Augé a Salvatore Settis); per parlare di innovazione scientifica (da Umberto Veronesi a Edoardo Boncinelli); per analizzare la democrazia nel tempo del web e fenomeni come la Primavera araba (tra gli altri Luigi Bobbio, Tamar Pitch, Lucio Caracciolo, Luisa Passerini; Boaventura de Sousa Santos). Inoltre, uno speciale approfondimento sull’Africa e il format de “I grandi discorsi della democrazia”: testi affidati alla voce di attori e al commento di esperti. In vari luoghi della città . Per info www.biennaledemocrazia.it

La terza edizione di Biennale Democrazia raccoglie il suo programma di incontri intorno al titolo Utopico. Possibile?
La forma duale, posta sotto il punto interrogativo, è un atto di consapevolezza storica. Avvertiamo ormai inconfutabilmente di vivere in un’epoca di svolta che impone una riflessione sui fondamenti da salvaguardare e sul rinnovamento da promuovere. Poiché sappiamo che il futuro non potrà  essere la ripetizione del passato, occorrono idee nuove per riconciliarci con noi stessi e col mondo che verrà .
C’è nel nostro programma un elemento di utopia necessaria. Unire tecnologia e diritti, sviluppo e uguaglianza, economia e ambiente, potere e trasparenza, scienza e coscienza, democrazia diretta e rappresentativa. Bandire la violenza in società  frammentate, promuovere il rispetto delle differenze e, da esse, trarre arricchimento e non risentimento. Utopico, forse? Eppure frammenti di utopia abitano il tempo presente. Si manifestano attraverso nuove pratiche di produzione e di scambio, nel crescente ruolo sociale delle donne, in movimenti che trovano nel web e nei social network strumenti di espressione. L’innovazione scientifica e tecnologica modifica a ritmi accelerati le potenzialità  umane e il rapporto tra uomo e natura, proponendo mondi seduttivi, rispetto ai quali è importante recuperare la nostra capacità  di giudicare la bontà  dei fini.
Questi fermenti pratici di utopia non sono fantasia, non sono in “nessun luogo”, ma sono tra noi. Ci sfidano a rimettere in discussione il primato del nostro benessere personale e immediato, restituendo così alla democrazia una risorsa che le è propria: la discussione pubblica sui fini e sugli orizzonti della nostra coesistenza. La terza edizione di Biennale Democrazia dedicherà  una sezione speciale del suo programma all’Africa, “luogo simbolico” di una riflessione sullo sviluppo possibile. Insieme ai protagonisti della sua storia recente vogliamo comprendere i processi che hanno condotto il continente africano a trovare la strada della crescita economica, della democrazia e del pluralismo. Nel “risveglio dell’Africa” troveremo patrimoni ideali cui attingere per la nostra riflessione.
Questa edizione non avrebbe luogo senza il contributo dei nostri sostenitori, ai quali va il nostro più sentito ringraziamento. La Biennale non vive solo nei giorni di aprile ma come tutti gli anni è animata da laboratori realizzati dai giovani e dalle scuole. Con chi se non con loro potremmo cercare le vie che dall’utopico conducono
al possibile?


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