L’Ilva chiude due stabilimenti

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Al tavolo, l’azienda ha comu­ni­cato di non essere ancora in grado di for­nire i dati finan­ziari del 2013, con­fer­mando che il piano indu­striale arri­verà a valle di quello ambien­tale che sarà varato entro il 28 feb­braio tra­mite decreto del mini­stero dell’Ambiente.

Intanto, nella riu­nione di ieri l’azienda ha comu­ni­cato la deci­sione di chiu­dere due sta­bi­li­menti: quello di Torino (che conta 22 dipen­denti) nei primi mesi del 2015, e di quello in pro­vin­cia di Fro­si­none, a Patrica (67 dipen­denti), mediante l’avvio della pro­ce­dura di mobi­lità da giu­gno 2014.

Discorso diverso per Taranto e Genova: per il sito ionico nei pros­simi giorni sin­da­cati e azienda s’incontreranno per pro­se­guire la trat­ta­tiva sui lavo­ra­tori da col­lo­care per il secondo anno con­se­cu­tivo in soli­da­rietà. Su Genova invece, l’azienda si è impe­gnata a rilan­ciare la fab­brica, attra­verso il rilan­cio della banda sta­gnata e l’implementazione di una nuova linea di taglio («slit­ter»), al fine di scon­giu­rare gli even­tuali esu­beri del personale.


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