La Grecia spinge i rifugiati in Albania

La Grecia spinge i rifugiati in Albania

Loading

Per ora sono 162 ma nei prossimi giorni potrebbero arrivarne duemila: sono i profughi siriani che il governo greco ha fatto trasferire in autobus a Konitsa, sempre più vicini all’Italia.

Il paese in cui è stato realizzato un campo di accoglienza è a pochi chilometri dalla frontiera albanese e a un centinaio dalla costa settentrionale ellenica, che poche miglia nautiche separano dalla Puglia, dove l’ora x della ripresa degli sbarchi sembra sempre più vicina. Tanto che a Lecce si prepara il piano preventivo di protezione civile mentre Guardia costiera e Guardia di finanza controllano incessantemente il mare. La Grecia vive situazioni al limite della crisi umanitaria con i 14.000 disperati che si affollano a Idomeni senza speranza di entrare in Macedonia, e i 4.500 costretti nel camping dell’orrore del porto del Pireo. Per questo il piano del governo di Atene ha previsto lo smistamento dei migranti in diversi punti del territorio nazionale. Il vice ministro della Difesa greco Dimitris Vitsas ha spiegato che ai rifugiati rimasti bloccati dopo la chiusura della rotta dei Balcani il governo di Atene ha iniziato a distribuire dei volantini in arabo, farsi e pashtu, per invitarli a trovare rifugio in altri centri. Ma l’avvicinamento al confine albanese e all’Adriatico sembra la cronaca annunciata di nuovi viaggi della speranza verso la Puglia. Il rischio, paventato dagli investigatori, è che piccoli natanti offrano il trasporto profughi dalla costa ellenica, visto che il mare dista poco più di cento chilometri da Konitsa e nemmeno quaranta da Filippiada, dove è stato allestito un altro campo, e che i migranti sono ospiti e non reclusi. Liberi di allontanarsi e di cercare di attraversare il mare oppure la frontiera montuosa con l’Albania, che la polizia (con il supporto anche di venti agenti arrivati dall’Italia) controlla ai varchi ma non può certo pattugliare palmo a palmo. Intanto tensioni continuano a registrarsi a Calais, in Francia, dove procede lo sgombero dell’accampamento detto Giungla e 14 persone sono state arrestate durante una manifestazione xenofoba di attivisti dell’estrema destra.


Related Articles

La Chiesa russa richiama Putin: «La piazza va ascoltata»

Loading

MOSCA — Lo sconcerto che ha portato più volte decine di migliaia di russi in piazza per protestare contro i brogli alle elezioni del 4 dicembre ha colpito anche la Chiesa ortodossa. Autorevoli esponenti del mondo religioso, preti, laici hanno preso posizione su Facebook e altri network sociali spingendo il patriarca Kirill a intervenire direttamente.

Rasmussen: “La Nato non interverrà  queste misure meglio della guerra indeboliranno il regime iraniano”

Loading

Il segretario generale dell’Alleanza atlantica: “Sono più efficaci le pressioni politiche e diplomatiche”  A Kabul i Taliban non hanno possibilità  di vincere la guerra. Ma anche lì ci vuole una soluzione politica. Pensiamo che in Siria il conflitto debba essere risolto da attori locali. In Libia avevamo un chiaro mandato Onu 

I pestaggi nel carcere di Vicenza e la sorte di Dimitri Alberti

Loading

Diritti umani. Che fine ha fatto l’uomo picchiato dai carabinieri, caso per il quale la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia?

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment