Reazioni isteriche contro Ultima generazione che colora l’acqua della Barcaccia

Reazioni isteriche contro Ultima generazione che colora l’acqua della Barcaccia

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Blitz di Ultima generazione contro i combustibili fossili. Sangiuliano chiede più repressione. Ma già in serata il monumento è stato ripristinato

 

È successo poco prima di mezzogiorno, a Roma. Tre attivisti di Ultima generazione si sono piazzati al centro della Barcaccia, la storia fontana monumentale del Bernini che si trova in piazza di Spagna ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, e hanno sporcato l’acqua della vasca con del carbone vegetale. Subito dopo, come di consueto per le azioni nonviolente del gruppo ambientalista, non hanno opposto resistenza al loro fermo. Nello stesso momento, gli attivisti del clima di Ug comparivano anche ad Ancona. Qui la Fontana delle Tredici cannelle è stata ricoperta con un telo.
«Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo – dicono da Ultima generazione – Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C. Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali».

A stretto giro è arrivata la condanna della gran parte del mondo politico, con sfumature diverse. Per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accorso sul posto poco dopo l’evento per seguire le prime operazioni di pulizia, «colpire i monumenti è in contraddizione con chi dice di voler difendere l’ambiente. Materiali sulla carta che possono essere rimossi ma che invece possono danneggiare il monumento. Ora arriverà un mezzo che prosciugherà l’acqua. La fontana era stata lavata e ripulita ieri». A stretto giro di tweet gli rispondono dall’account di Ultima generazione: «Vero, forse c’è della contraddizione – concedono – Però ci pare più grave la contraddizione di chi fa politica affermando di voler difendere l’ambiente e poi non fa nulla per limitare la cementificazione e l’utilizzo di combustibili fossili». Più di un romano avrà notato che lo scontro, più simbolico che altro visto che i danni materiali di un colorante naturale sono praticamente nulli, si gioca attorno all’opera d’arte che venne vandalizzata nel 2015 dai tifosi della squadra di calcio del Feynoord in trasferta nella capitale.

Ciò non toglie che, puntuale come una sparata revisionista di La Russa, arrivi l’annuncio di una legge per inasprire le pene da parte di un esponente di governo. Questa volta tocca al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, secondo il quale ci troviamo «davanti ad una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente». Proclamata l’emergenza, fatta la legge. «Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente – dice Sangiuliano – Stiamo studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi». Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni sostiene l’esatto contrario: «Con le loro azioni innocue questi giovani provano a difendere il nostro passato, salvare il presente e garantire a se stessi e a questo mondo un futuro».

Quelli scelti di Ultima Generazione, premette Schlein, «sono metodi che non condivido. Ma dalla maggioranza cercano di spostare l’attenzione dalla luna al dito: quella rabbia si sta manifestando per una frustrazione per le mancate risposte da parte della politica. Io sono in politica, cerco di dare quelle risposte».

Alle 19, a poco più di cinque ore dall’azione romana, Gualtieri annuncia: «La Barcaccia è stata ripristinata». Resta il grido l’allarme di Ultima generazione: «C’è un solo modo per frenare la corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni dei combustibili fossili. Con questa azione vogliamo chiedere al governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente».

* Fonte/autore: Giuliano Santoro, il manifesto

 

 

ph by Ultima Generazione, pagina Facebook



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