Sul tavolo conti e gestioni di Cimoli e Mengozzi

Loading

La norma non lascia dubbi circa la volontà  di depotenziare il commissario, in quanto, creando un collegio perfetto di tre componenti, rende possibile che le decisioni vengano prese «due contro uno» . Ma quali decisioni «scomode» avrebbe potuto prendere da solo Fantozzi nell’ultima parte della procedura? Proprio ieri il commissario ha depositato il passivo di Alitalia Servizi per 86 milioni di euro. Nel frattempo è stato già  reso esecutivo quello di tre altre società : Volare, Alitalia Express e Airport, per 93 milioni di euro. Restava da chiudere la partita di Alitalia Spa.
La procedura è andata avanti anche nella vendita degli immobili: restano da piazzare cespiti per circa 80-90 milioni. Ma ci sono altre decisioni molto delicate che spettano al commissario: quelle sulle azioni di responsabilità  nei confronti degli ex amministratori e dei sindaci di Alitalia. Al momento, come è noto, è in corso un’indagine della Procura della Repubblica su aspetti di rilevanza penale della gestione maturati in epoca anteriore all’insolvenza. Un’indagine che coinvolge amministratori come Giancarlo Cimoli in primis, ma anche Francesco Mengozzi e Marco Zanichelli. Finora Fantozzi si era limitato a collaborare con la Procura. Nell’ultima relazione del commissario, del gennaio scorso, si leggeva che è in corso la valutazione dell’ «effettiva convenienza per la procedura di promuovere tali azioni» visto che non può escludersi che «i costi eccedano l’importo che potrebbe recuperarsi» .
Prudenza, dunque. Che forse non deve essere bastata a quanti hanno ancora a cuore le sorti dell’ex manager più pagato di Alitalia, Cimoli appunto, cui la Corte dei Conti ha già  chiesto, nel febbraio scorso, la restituzione di 150 mila euro. Ieri nessuno a palazzo Chigi ha cercato di trattenere Fantozzi, da quelle stanze è venuta fuori invece una nota di garbato benservito. E qualcuno ancora ricorda quella volta che il sottosegretario Gianni Letta svegliò all’alba Giancarlo Cimoli per chiedergli di assumere la guida di un’Alitalia già  in caduta libera.


Related Articles

Thyssen, una vera ingiustizia l’azienda ha colpe pesanti

Loading

LA SENTENZA CONTESTATA
Nei giorni scorsi a Torino c’è stata la sentenza d’appello del processo Thyssen-Krupp. La corte d’Assise ha escluso il dolo per il principale imputato, l’amministratore delegato Harald Espenhahn. Se la condanna di primo grado parlava di «omicidio volontario con dolo eventuale» ora è «omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente».

Le imprese: «Costo del lavoro, più risorse»

Loading

L’appello di Confindustria e Rete Italia: una legge di Stabilità più coraggiosa

Il mistero del cadavere nel fiume «Morto in cantiere, poi fatto sparire»

Loading

L’uomo non si è suicidato. «Un incidente, forse è un clandestino»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment