Le accuse di Grillo nel controdiscorso Ma il web è distratto

Le accuse di Grillo nel controdiscorso Ma il web è distratto

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Milano Un anno fa, per il messaggio di fine 2013, boom di contatti e diretta in tilt. Un anno dopo, per il messaggio di fine 2014, il web resta tranquillo, quasi dorme.
Il discorso di Capodanno di Beppe Grillo è ormai una consuetudine. Ma se nel 2013 — quando il leader cinquestelle lanciò per la prima volta l’obiettivo del «vinciamo noi» per le elezioni europee — la trasmissione web si impallò più volte per eccesso di contatti (e ci fu chi, immancabilmente, ipotizzò complotti), questa volta tutto è filato liscio. Per il capo del M5S questa quiete online non è un buon segno. Minore l’attesa politica su quanto avrebbe detto il leader, ormai prevedibile l’idea del controcanto al discorso presidenziale. E così se per il discorso di fine 2013 le visualizzazioni su YouTube sono state oltre un milione e centomila, quello del 2014, a ieri sera, era stato visto da alcune migliaia. Il dato, certo, crescerà ma arrivare a un milione sembra una chimera.
La reazione del web nelle prime ore è decisiva. E questa volta l’interesse per la performance di Grillo a Capodanno è stato tutt’altro che frenetico: negli anni scorsi, per esempio, le condivisioni del video dal blog a Facebook erano state migliaia (15 mila nel 2012), dieci volte di meno questa volta (ma i modi per far circolare il filmato sono tanti e quindi la cifra complessiva sarà più alta). Molti di meno anche i commenti, per la maggior parte si tratta di fedelissimi che invitano il leader a «non mollare».
Il cuore dell’edizione 2014 del discorso del capo del Movimento Cinque Stelle si è concentrato su due obiettivi politici: il referendum consultivo per uscire dall’euro e il reddito di cittadinanza. «Vogliamo avere la nostra sovranità monetaria — ha detto Grillo —. Uscire dalla moneta unica è una partenza, diventeremo competitivi. Lo so che è chiedere una cosa gigantesca».
In penombra, con in mano una lanterna e una candela di fianco, il leader del M5S ha scherzato: «Siamo nel nuovo ufficio della Casaleggio Associati, una specie di catacomba dove aleggiano gli spiriti, quelli buoni». Grillo si è rivolto esclusivamente ai sostenitori, descrivendo il Movimento come l’unico partito degli onesti: «Siamo qui per parlare di cose proibite e pericolose come lealtà ed onestà — ha sussurrato dagli schermi — noi siamo i veri eversori». E per chiudere ha letto un racconto di Italo Calvino, La pecora nera , in cui in un paese dove tutti sono ladri e si derubano a vicenda, la presenza dell’unico onesto crea un certo scompiglio. «È una parabola — ha chiosato il leader — scritta decenni fa, ma non è cambiato niente».
Pessimista sul futuro — «il 2014 ce lo ricorderemo, sarà leggermente meglio del 2015: abbiamo una disoccupazione a livelli memorabili» —, Beppe Grillo ha attaccato ancora una volta il capo dello Stato: «Forse avremo una grande soddisfazione — ha detto — perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso (e leggermente sponsorizzato) questo sfacelo, si toglierà».
Nel mirino anche Matteo Renzi: «Forse il 2015 ci porterà dei risultati straordinari. Può darsi che l’ebetino si toglierà di mezzo». Poche ore prima il messaggio contro il premier era stato ben più cruento: sulla web tv del Movimento, con l’idea di voler ironizzare sull’inglese incerto del presidente del Consiglio, era stato pubblicato un video, una celebre scena dal film Pulp Fiction , in cui un malcapitato — che grazie a un fotomontaggio ha il volto di Matteo Renzi — viene crivellato di colpi di pistola. Tra i commentatori sono diversi quelli che apprezzano il messaggio violento: «Magari fosse vero» scrive un utente.
Massimo Rebotti

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Beppe GrilloGiorgio NapolitanoM5SMatteo Renzi

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