Escalation nei cieli della Siria, abbattuto un caccia F-16 di Israele
L’invincibilità, la supremazia aerea di Israele sui cieli di Siria e Libano è terminata ieri dopo 30 anni. Un caccia F- 16 è stato abbattuto dalla contraerea siriana. Hezbollah dice che è « l’inizio di una nuova fase strategica » , e non ha torto. Non solo perché ieri per la prima volta dall’ 82 è stato colpito un aereo israeliano, ma perché questo evento tattico è frutto di uno sviluppo strategico poderoso: ormai Israele ha direttamente ai suoi confini un nemico molto potente, l’Iran. Il caccia F- 16 crollato ieri a poche centinaia di metri dal kibbutz Harduf, in Alta Galilea, è stato tirato giù da un missile anti-aereo SA5 oppure SA17 dell’esercito siriano in quella che secondo un ragionamento anche banale potrebbe essere stata una vera e propria trappola. Un colpo che iraniani e siriani hanno teso alla Heyl Ha’Avir Le Israel, l’aeronautica di Israele.
Alle 4,20 del mattino ora locale i radar e i sensori israeliani registrano il decollo di un drone iraniano dalla base “T4” in Siria, una installazione affidata a consiglieri iraniani. Il drone viene abbattuto pochi minuti più tardi da un elicottero Black Hawk, dopo essere entrato per circa 90 secondi nello spazio aereo israeliano. Come di consuetudine, Israele decide immediatamente una ritorsione: la HHA invia almeno 12 aerei in Siria, suddivisi fra cacciabombardieri, aerei da guerra elettronica e intercettori pronti a difendere i compagni in volo. Gli aerei colpiscono ben 12 obiettivi, di cui 4 sicuramente gestiti dagli iraniani. Il primo naturalmente è la base “ T4”. Ma mentre sta per rientrare in Israele, diretto al suo aeroporto nel Negev, un caccia F- 16 con due piloti a bordo viene abbattuto dalla contraerea siriana. L’F-16 colpito è una versione rafforzata dell’aereo americano di cui Israele possiede 224 esemplari. Appartiene al “bloc 52”, una versione con motore, elettronica e armamento rafforzati, capace di missioni multiruolo che altri F-16 non sono in grado di compiere. L’idea della trappola ieri era chiara in molti analisti israeliani. Dopo alcune decine di incursioni in Siria negli ultimi mesi, i percorsi degli aerei israeliani sono stati studiati accuratamente. Il drone iraniano lanciato in volo alle 4,20 poteva essere una lepre, che gli israeliani abbattono prima di entrare in Siria per la ritorsione: sulla via di ritorno erano appostati i missili SA17.
Fonte: vincenzo nigroLA REPUBBLICA
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