Pannella, digiuno per l´amnistia. Cresce l`iniziativa per le carceri

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La Repubblica, 12 dicembre 2005

Pannella, digiuno per l´amnistia

Appello a Prodi: “Mobilita l´Unione per la marcia del 25 dicembre“

“Portate a Roma centinaia di migliaia di persone“

LIANA MILELLA

ROMA – Lo ha battezzato «digiuno di dialogo». Da ieri sera, e per tre giorni, il leader radicale Marco Pannella non mangerà per “smuovere“ il capi dell´Unione Prodi, Fassino e Rutelli e quelli sindacali Epifani, Pezzotta e Angeletti e ottenere un deciso impegno sull´amnistia. Pannella rinuncerà alla marcia di Natale, il 25 dicembre a Roma, cui sta lavora da tre settimane, se dai big della sinistra, che è ormai la sua area di riferimento, non arriverà un impegno per la prossima legislatura. Pannella si rivolge anche a Berlusconi, ma sa bene che non c´è più spazio di manovra anche se Forza Italia e Udc sono favorevoli (ma Lega e An sono contro). A Prodi Pannella dice: «Chiedo a lui e ai suoi compagni di consentire a centinaia di migliaia di persone di venire alla marcia di Natale per l´amnistia e per la giustizia che ci mette tutti in causa».
Prodi, Fassino, Rutelli finora non rispondono, ma una ragione c´è. La spiega Giuliano Pisapia di Rifondazione che rivela un´importante novità politica: «L´amnistia non può rientrare in un programma di governo perché il provvedimento richiede i due terzi delle Camere. Ma nelle schede del programma dell´Unione per la giustizia è già scritto che la priorità è il varo di un nuovo codice penale che avrà come indispensabile premessa un provvedimento di clemenza». Pisapia pensa a un´amnistia (3-5 anni) per i reati di non grave allarme sociale e a un indulto revocabile di due o tre. Rispetto al passato, quando i Ds dicevano sì solo all´indulto e Forza Italia voleva anche l´amnistia, il passo avanti ci sarebbe, ma è tutto da verificare se, perse le elezioni, gli azzurri vorranno fare un “favore“ all´Unione liberando le carceri dai detenuti e i tavoli dei magistrati dall´arretrato. Un peso ce l´avrà la Cirielli che potrebbe produrre altri 20 mila detenuti. Tant´è che il sottosegretario forzista Luigi Vitali dice: «Dopo la Cirielli è giusto azzerare i conti in sospeso e fare un´amnistia».
Sono passati cinque anni da quando i due “Sergi“, Sergio Segio e Sergio Cusani, a nome di un vasto cartello sociale, lanciarono la campagna per ottenere l´amnistia e l´indulto per il Giubileo legati però a un “piano Marshall“ per il reinserimento dei detenuti. La battaglia fu lunga, i contatti politici intensi, ma il tentativo fallì. Il Pontefice chiese un gesto di clemenza, alla fine prevalsero le divisioni politiche. Segio, a nome dello stesso mondo, ci riprova. E con lui anche Pannella che dal congresso dei Radicali di Rimini, all´inizio di novembre, chiede l´amnistia per Natale e l´impegno della sinistra. Il 21 novembre Segio s´incontra con Pannella, nasce l´idea della marcia. Segio scrive un appello, lo firmano in tanti (Cossiga, Pisapia, Randazzo, Boselli, don Ciotti, Lerner, Manconi). Pannella mette insieme un comitato per la marcia che sarà presieduto da don Mazzi e di cui fanno parte Andreotti, Napolitano, Colombo, Salvi, Boselli, Bonino. Le iniziative «sono due fiumi che s´incontrano», come dice il segretario radicale Daniele Capezzone. Ma l´amnistia resta lontana.

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