Navi Cie, i cittadini presentano un esposto in procura

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PALERMO – Un esposto alla procura della repubblica di Palermo che denuncia il perdurare del trattenimento forzato in queste ore dei tunisini all’interno delle tre navi Cie, due delle quali ancora ormeggiate al porto di Palermo, è stato presentato stamattina da un gruppo di cittadini. Tra i firmatari, il professor Fulvio Vassallo Paleologo, docente di diritto d’asilo alla Facoltà  di Giurisprudenza di Palermo, Tullio Prestileo, medico, Pietro Milazzo, sindacalista e Judith Gleitze, dell’associazione Borderline Sicilia. Nell’esposto si denunciano, tra i vari punti, l’assenza di provvedimenti formali di trattenimento forzato all’interno delle tre navi e l’impedimento dell’esercizio di difesa.

“I cittadini stranieri trattenuti a bordo delle navi – si legge nella parte introduttiva dell’esposto -, alcuni dei quali ammanettati con fascette di plastica, si trovano in condizione di estrema limitazione della libertà  personale, risultando privati della possibilità  di comunicare con l’esterno, ed essendo sottoposti a continua sorveglianza senza che nei loro confronti siano stati emessi provvedimenti individuali limitativi della libertà  personale, garanzie previste dalla Costituzione, dalla normativa europea e internazionale”. “Le condizioni di promiscuità  del trattenimento in tante strutture del tutto inidonee a tale scopo, come navi traghetto – si legge ancora nel documento -, potrebbe avere inoltre gravi ripercussioni sulla salute dei migranti, degli stessi lavoratori delle navi e degli operatori di polizia preposti alla loro sorveglianza in violazione del fondamentale diritto alla salute, da riconoscere anche agli immigrati irregolari”.

Pertanto, nell’esposto si chiede “di accertare se non ci siano ipotesi di reato; in particolare, se i cittadini stranieri trattenuti a bordo delle navi si siano trovati, o si trovino, in una condizione di illecita limitazione di libertà  personale ovvero se sussistano i presupposti per l’ipotesi di reato di violenza privata; se nei loro confronti siano stati adottati provvedimenti amministrativi e se tali provvedimenti restrittivi siano stati sottoposti al vaglio giurisdizionale nei termini previsti dalla legge interna ed europea; se sussistano ipotesi di reati in relazione alle condotte poste in essere in aperto contrasto con l’esercizio del diritto alla difesa, manifestamente limitato quando non del tutto negato; se esistano ipotesi di reato per la illecita detenzione di minori di cui non si è certi se accompagnati o meno; se esistano ipotesi di reato per il cittadino straniero Naji Hsen ancora ricoverato a Palermo e per l’operatore umanitario Alexander Georges colpiti da ignoti nell’isola di Lampedusa, nei giorni successivi al rogo della struttura di accoglienza Imbriacola”.

“E fuori di dubbio che il trattamento che si sta perpetrando nei confronti dei migranti non è giustificabile e va sicuramente accertato per le vie giurico-legali – precisa Fulvio Vassallo Paleologo del Forum antirazzista – Naturalmente sulla base dell’evolversi dei fatti siamo pronti a fare anche altri esposti”. Intanto anche oggi pomeriggio alle 17 proseguirà , con un appuntamento questa volta davanti ai cancelli dei cantieri navali del porto di Palermo, il presidio di protesta di cittadini e associazioni antirazziste impegnate per la causa dei migranti. (set)

 

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