Santoro ritorna con «Comizi d’amore» E chiede aiuto a Celentano e Luttazzi

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Lo ha annunciato l’ex conduttore di «Annozero» a Marina di Pietrasanta ieri pomeriggio alle 17 alla festa de Il Fatto Quotidiano diretto da Antonio Padellaro. Partenza a fine ottobre, 25 puntate previste, manca ancora il giorno di programmazione, con dieci euro di finanziamento si entrerà  a far parte dell’associazione non profit «Servizio pubblico»
Santoro ha chiesto l’aiuto «di imprenditori come Sandro Parenzo, di Etabeta, del Fatto Quotidiano». La sua impresa «sarà  una grande manifestazione televisiva, basterà  mettersi davanti allo schermo. Se riusciremo a far vivere questo progetto sul digitale e sui canali Sky e se milioni di persone saranno lì, allora noi ci saremo avvicinati alla possibilità  di trasformare la tv italiana». In sostanza Santoro ha riproposto il modello dei suoi precedenti esperimenti, «Rai per una notte» e «Tuttinpiedi»: «Andrò in ginocchio da Sabina Guzzanti, da Celentano, da Luttazzi per chiedere che ci aiutino, devono farlo per una tv libera da ogni censura».
Il discorso è servito a Santoro per offrire la sua versione del mancato approdo a La7: «Non so se sia vero che Berlusconi abbia davvero telefonato a Bernabè per impedirci di lavorare lì. Ma io lo dicevo ai miei, durante la trattativa. Guardate che Telecom è ipersensibile alle politiche del governo…». Secondo Santoro, tutto sarebbe saltato dopo la richiesta dell’amministratore delegato Giovanni Stella che gli aveva chiesto di sottoscrivere un obbligo «che nessun giornalista serio può condividere», cioè avere la scaletta della trasmissione prima della messa in onda. Domanda di Santoro: «In Borsa il titolo de La7 schizza in alto del 20% quando si sa della trattativa, e tu cosa fai? Mi chiedi la scaletta? Ma allora, ridateci Mauro Masi…».
Santoro ha attaccato duramente Berlusconi («C’è uno che ha detto che questo è un Paese di merda, che telefona con una Sim colombiana, che si inventa appuntamenti inesistenti per non recarsi dal magistrato. Quando diremo basta, è finita, fuori dalle balle?»), ma non ha risparmiato critiche al Pd («Il problema non è se Penati o altri siano colpevoli, il problema è che mentre stava maturando il più grande crack mondiale dell’economia, l’erede del partito dei lavoratori di questo Paese si occupava dell’assetto delle banche italiane e che la lista dei finanziamenti elettorali di Penati coincideva con i rapporti di affari intrecciati con quelle amministrazioni»).

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Radio1 parte all’alba con il contenitore all news
 ROMA — Si chiama «Prima di tutto» ed è il nuovo contenitore di informazione di Radio1 e del Giornale Radio Rai in onda ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 5.00 alle 8.00 del mattino, per dare il buongiorno agli ascoltatori della prima radio italiana con l’informazione.
«Anticipiamo i fatti più importanti della giornata, viviamo insieme al nostro pubblico in tempo reale ciò che accade in Italia e nel mondo. Raccontiamo storie e testimonianze dell’Italia che lavora, progetta, produce e guarda al futuro» spiega il direttore di Radio1 e del Giornale Radio Rai Antonio Preziosi. E aggiunge: «Offriremo un’approfondita rassegna stampa italiana e internazionale. Punteremo l’attenzione su tutto ciò che si muove nell’universo del web e delle nuove tecnologie attraverso la voce dei blogger di tutto il mondo. Infine, prima del Gr delle 8.00, proponiamo la tradizionale rubrica “L’economia in tasca”, curata dalla nostra redazione economica». Interattività  è la parola chiave e l’obiettivo di «Prima di tutto»: non a caso, oltre a Francesco Graziani in conduzione e ai giornalisti in studio, ci sarà  ogni giorno un ascoltatore diverso a commentare le notizie suggerendo, avanzando dubbi e facendo domande. Non mancheranno i colori della provincia italiana, perché Radio1 sveglierà , di volta in volta, un piccolo borgo italiano tra tradizione e futuro. Oggi tocca a Sale delle Langhe (Cuneo), per ascoltare la voce del sindaco e del parroco, ma anche dei cittadini, e per raccontare la curiosa storia di questo paesino «diviso in due» da una processione.


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