È La Via il nuovo direttore generale del Tesoro

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ROMA – Un uomo del debito alla direzione generale del ministero del Tesoro. E’ stata questa la scelta di Mario Monti che ieri il consiglio dei ministri ha ratificato nominando Vincenzo La Via, 55 anni, romano, attualmente direttore finanziario della Banca Mondiale. La Via prende il posto di Vittorio Grilli: la poltrona era infatti rimasta vacante (gestita ad interim da Maria Cannata) da quando Grilli, quattro mesi fa, era stato nominato viceministro dell’Economia. 
Per La Via si tratta di un ritorno a casa: dal 1994 al 2000 il funzionario ricoprì infatti l’incarico di direttore generale per la gestione del debito pubblico. Una posizione di grande responsabilità  nel nostro paese sotto continua pressione per rinnovi e collocamenti dei titoli pubblici (quest’anno circa 400 miliardi) volti a tenere in vita un debito che ormai si avvia verso i due trilioni di euro. Tanto più complicata dalla crisi dei bond europei e dagli impegni per l’implementazione della struttura della governance dopo il caso-Grecia a partire dal trattato sul Fiscal compact e dall’ Esm, il nuovo fondo salva-Stati. 
L’esperienza in materia di Bot e Btp deve senz’altro aver giocato a favore di La Via tanto più che, fino all’ultima ora, si era parlato di una candidatura di Maria Cannata che attualmente gestisce la medesima posizione che era stata di La Via: la direzione del debito pubblico. E su questo aspetto insiste anche la nota ufficiale di Palazzo Chigi emessa al termine del consiglio dei ministri: «In qualità  di Direttore generale del Tesoro per il Debito Pubblico, La Via ha cambiato la struttura del debito italiano, aumentandone la resistenza agli shock generati dalla fluttuazione dei tassi d’interesse e riducendo i costi di servizio del debito». In tempi di spread è un curriculum che vale molto.
Senza contare che, a favore di La Via, è arrivato anche il disco verde del ministro per lo Sviluppo Corrado Passera che ha avuto per cinque anni accanto a se il neo direttore generale quando, tra il 2000 e il 2005, si sono trovati accanto durante la fase di integrazione della Banca Commerciale nella appena nata Banca Intesa. Un ritorno nel privato che aveva segnato gli inizi di La Via che in gioventù aveva lavorato alla Akros.
La nomina di un nuovo direttore generale del Tesoro, pur essendo nell’aria da settimane, non era scontata. In uno degli ultimi decreti del governo Monti era stata infatti inserita una norma, attualmente legge dello Stato, che consente ai capi dipartimento dei ministeri (come il direttore generale del Tesoro) che sono approdati al governo di essere sostituiti temporaneamente da un dirigente titolare di altri uffici. Nella stessa situazione di Grilli stanno infatti il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e quello dell’Agricoltura Mario Catania che provengono entrambi dalla direzione generale del dicastero che oggi guidano a titolo politico.


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