Il ministro che imbarazza Obama

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NEW YORK â€” Urta l’auto e scappa. Anzi le auto. Perché non uno ma addirittura due sono gli incidenti consecutivi che stanno provocando l’ultima carambola nel governo di Barack Obama. Povero presidente. Gli mancava solo di ritrovarsi nella squadra un ministro accusato di “hit and run”, cioè urta e scappa: praticamente omissione di soccorso. Dopo due incidenti fra l’altro provocati probabilmente da un cortocircuito cerebrale, una specie di ictus, di cui il ministro avrebbe già  sofferto in precedenza e che però sarebbe stato tenuto nascosto al presidente.
E che ministro, poi: il Segretario al Commercio John Bryson, l’uomo che meno di sei mesi fa, ottobre 2011, il Comandante in Capo aveva richiamato dal settore privato — era l’amministratore delegato di Edison International — per accorrere al capezzale di un’economia in anemica ripresa. Adesso invece è l’intera amministrazione a correre al capezzale del ministro: e non è una metafora. Bryson è stato davvero ricoverato in ospedale dopo la doppia carambola. E il suo stato di salute è diventato un caso nazionale. S’è dovuto muovere il capo di staff di Obama, Jack Law, per parlargli e fargli presente non solo la preoccupazione per il suo stato di salute ma anche la rabbia della Casa Bianca. «Siamo naturalmente preoccupati per l’incidente
— ha specificato il portavoce di Barack Jay Carney — ma siamo anche preoccupati per il suo stato di salute: che può avere giocato un ruolo nell’incidente». «Le indagini sono allo stadio preliminare», assicura il vicesceriffo della polizia della contea di Los Angeles, Mark Pope. Specificando tra l’altro che «al momento » non ci sono tracce di alcol o droghe. Ma sembra che il ministro avesse già  avuto un attacco del genere durante un meeting d’azienda un paio d’anni fa. Com’è possibile, allora, che Obama l’abbia scelto per una posizione così delicata? «Ovviamente — risponde il portavoce — il presidente l’aveva nominato perché pensava che la sua salute gli consentisse di servire come ministro».
Apriti cielo. Barack aveva fatto tanto per averlo nella squadra: contro il volere dei repubblicani. Motivo? Bryson era stato scelto perché — parole di Obama — «coraggioso sostenitore dell’energia alternativa». È lui l’uomo che ha convertito la storica compagnia energetica californiana all’eolico e al solare. «E’ la strada per creare nuovi posti di lavoro» aveva dichiarato Barack «e nessuno la conosce meglio di John». Finora, però, lo sfortunato ministro sembra aver dato più che altro lavoro ai medici. È il pomeriggio di sabato quando la sua Lexus – viaggiava per affari personali e quindi senza scorta tampona un’auto che si è fermata a un passaggio ferroviario per fare passare un treno dalle parti di San Gabriel, poco distante da San Marino, il ricco enclave rifugio del ministro. Bryson parlotta
con i passeggeri, poi però li tampona di nuovo e non si ferma. I tre lo inseguono e intanto chiamano il 911, cioè il numero dell’emergenza. E dopo un po’ il ministro viene ritrovato in stato di
semincoscienza – sempre nella sua auto – dopo aver tamponato un’altra vettura con un uomo e una donna.
I primi test escludono dunque l’alcol: ma lo stato d’incoscienza
che ha colpito il ministro si deve all’incidente o – al contrario – i due tamponamenti sono dovuti appunto alla sua caduta d’attenzione o proprio a un terribile ictus? E poi: guidava forse sotto effetto
di medicinali? Non sono domande da poco. È la capacità  di svolgere normalissime attività  a essere messa sotto accusa. Se non può guidare la propria vettura, insomma, come può guidare
la complicatissima macchina del commercio Usa? A Obama, come al solito, l’ardua sentenza. Il vero colpito è lui: che non può neppure scappare.


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