La Nato mobilita 30mila uomini al confine russo

La Nato mobilita 30mila uomini al confine russo

Loading

Per i mini­stri della difesa della Nato, riu­niti ieri a Bru­xel­les, è stata «una gior­nata molto intensa». Dopo l’incontro bila­te­rale in cui il mini­stro Usa della difesa Chuch Hagel ha tra­smesso le istru­zioni al segre­ta­rio gene­rale della Nato Jens Stol­ten­berg, si è riu­nito il Gruppo di pia­ni­fi­ca­zione nucleare (a cui par­te­cipa anche l’Italia, vio­lando il Trat­tato di non-proliferazione).

Non si sa che cosa abbia deciso, dato che non è stato emesso alcun comu­ni­cato. Ma, poi­ché Washing­ton ha riba­dito che «la Nato resterà una alleanza nucleare», si può dedurre che sia stato deciso di acce­le­rare l’«ammodernamento» delle forze nucleari Usa schie­rate in Europa (Ita­lia com­presa) e il poten­zia­mento di quelle fran­cesi e bri­tan­ni­che. Si è quindi riu­nita la Com­mis­sione Nato-Georgia, apprez­zando il con­tri­buto geor­giano alle ope­ra­zioni in Afgha­ni­stan e alla «Forza di rispo­sta della Nato» (via­tico per l’ormai certa ammis­sione della Geor­gia nell’Alleanza).

Dopo que­sta costrut­tiva pre­messa, si è svolta la riu­nione del Con­si­glio Nord Atlan­tico con la par­te­ci­pa­zione dei 28 mini­stri della difesa, annun­ciando che l’Alleanza atlan­tica ha deciso di poten­ziare le sue forze mili­tari per con­durre «l’intera gamma di mis­sioni» e «affron­tare le sfide da qual­siasi dire­zione pro­ven­gano». Con par­ti­co­lare rife­ri­mento all’Ucraina, dove «la vio­lenza sta cre­scendo» per­ché «la Rus­sia con­ti­nua a vio­lare le norme inter­na­zio­nali soste­nendo i sepa­ra­ti­sti», e all’«estremismo vio­lento che si sta dif­fon­dendo in Nor­da­frica e Medio­riente». A tale scopo sarà poten­ziata la «Forza di rispo­sta della Nato», por­tan­dola da 13mila a 30mila uomini e sta­bi­lendo unità di comando e con­trollo in sei paesi dell’Europa orien­tale. Sarà for­mata allo stesso tempo una «Forza di punta», com­po­sta da 5mila uomini, dispie­ga­bile in pochi giorni.

La Nato (e con essa l’Italia) è dun­que in guerra su due fronti, orien­tale e meri­dio­nale. Come si è potuti arri­vare a tale situa­zione? Finita la guerra fredda, gli Usa si ser­vono della Nato per man­te­nere la loro lea­der­ship sull’Europa occi­den­tale e allo stesso tempo con­qui­stare quella orien­tale. Demo­lita con la guerra la Jugo­sla­via, la Nato si estende a est, inglo­bando tutti i paesi dell’ex Patto di Var­sa­via, due della ex Jugo­sla­via e tre dell’ex Urss.

Entrando nella Nato, i paesi dell’Est ven­gono a dipen­dere più da Washing­ton che da Bru­xe­lles. Qual­cosa però inceppa il piano di con­qui­sta: la Rus­sia si riprende in gran parte dalla crisi, stringe cre­scenti rela­zioni eco­no­mi­che con la Ue, for­nen­dole il grosso del gas natu­rale, e apre nuovi sboc­chi com­mer­ciali con la Cina. Ciò mette in peri­colo gli inte­ressi stra­te­gici sta­tu­ni­tensi. È a que­sto punto che scop­pia la crisi in Ucraina: dopo aver assunto con un lavoro di anni il con­trollo di posi­zioni chiave nelle forze armate e adde­strato i gruppi neo­na­zi­sti, la Nato pro­muove il putch di Kiev. Costringe così Mosca a muo­versi in difesa dei russi di Ucraina, espo­nen­dosi alle san­zioni di Usa e Ue. E le con­tro­san­zioni russe, dan­neg­giando soprat­tutto la Ue, faci­li­tano il piano della part­ner­ship tran­sa­tlan­tica per il com­mer­cio e gli inve­sti­menti attra­verso cui Washing­ton cerca di accre­scere l’influenza sta­tu­ni­tense sull’Unione europea.

Con­tem­po­ra­nea­mente, sotto guida Usa, la Nato estende la sua stra­te­gia al Nor­da­frica e Medio­riente. Dopo avere avviato con la guerra la demo­li­zione della Libia (ora san­tua­rio jiha­di­sta), poi l’analoga ope­ra­zione ten­tata in Siria, il rilan­cio della guerra in Iraq, l’uso a dop­pio taglio di for­ma­zioni isla­mi­che (soste­nute per abbat­tere i governi presi di mira, usate quindi per giu­sti­fi­care altri inter­venti armati) rien­trano nella stra­te­gia Usa/Nato.



Related Articles

Trovati i corpi dei tre ragazzi ebrei rapiti

Loading

Israele/Territori Occupati. Erano in una campagna nei pressi del villaggio di Halhul (Hebron). Ora si attendono le reazioni del governo Netanyahu che accusa dell’omicidio il movimento islamico Hamas

Dalla consacrazione delle guerre alla svolta pacifista

Loading

IL NOVECENTO DEI PAPI
Dalla consacrazione degli eserciti nel 1914-18 al «Mai più guerra!» di papa Francesco c’è di mezzo un intero secolo in cui la Santa Sede ha modificato sensibilmente il modo di giudicare i conflitti e le sue forme di reazione.

Il «dimagrimento» del militare

Loading

Anche le forze armate devono subire un «sostanziale dimagrimento»: lo ha annunciato alle commissioni difesa di Senato e Camera il ministro Giampaolo Di Paola. Il governo Monti dimostra così che, di fronte alla crisi, tutti devono fare sacrifici. Dalla relazione del ministro emerge però che essi sono resi necessari non tanto dai tagli di bilancio, quanto dal fatto che le forze armate sono nella condizione di un pugile in soprappeso e poco allenato e devono quindi essere sottoposte a una cura di dimagrimento.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment