La marcia dall’Italia al confine greco-macedone
Una “marcia” collettiva di 150 attivisti. La solidarietà concreta, non solo con i generi di prima necessità. E la sfida all’Europa che costruisce muri, blinda confini, usa cavalli di frisia e filo spinato, abbandona profughi e migranti in “campi” disumani.
March overthefortress è l’iniziativa, lanciata dall’assemblea nazionale dei centri sociali, che raccoglie ogni giorno nuove adesioni: giovani Verdi in partenza da Praga, volontari del Friuli e Trentino, comitati e associazioni da Puglia e Sicilia, micro-delegazioni dalla Germania. L’appuntamento è nella mattinata di venerdì 25 marzo al molo Santa Maria del porto di Ancona, dove si imbarcherà il grosso della “spedizione” che punta su Idomeni al confine fra Grecia e Macedonia, ma che è pronta ad adeguarsi se l’emergenza si manifesta altrove. Sarà comunque una Pasqua all’insegna della “staffetta” che da mesi si alterna lungo la rotta dei Balcani, il rientro è previsto fra il 29 e il 30 marzo.
«Sarà un viaggio collettivo per dare visibilità alla solidarietà di tanti e tante cittadini europei che in questi lunghi e drammatici mesi ha garantito, grazie al prezioso lavoro dei volontari indipendenti, dignità e supporto ai migranti. Abbiamo scelto Ancona perché è uno dei simboli delle politiche di respingimento del governo italiano: qui, decine di potenziali richiedenti protezione internazionale, tra cui alcuni minori, sono stati riammessi in Grecia in maniera illegittima, senza la possibilità di formalizzare la richiesta d’asilo. Così come diversi sono stati i casi di migranti morti nel porto dorico per cercare di aggirare i sistemi di controllo» anticipano gli organizzatori di Melting Pot Europa.
Da alcune settimane c’è chi si alterna al valico di Gevgelija e testimonia le conseguenze del summit balcanico di fine febbraio Managing Migration Together che è servito a supportare la linea intransigente della Macedonia. Ma viene monitorata anche la situazione dell’intera Grecia, sempre in collaborazione con le organizzazioni non governative che si preoccupano di garantire la sussistenza ai migranti. Inoltre si prepara l’iniziativa che domenica 3 aprile conta di riaprire al Brennero il passaggio che l’Austria ha sigillato, costringendo da giorni i profughi a dirigersi verso il Nord Est dell’Italia.
«Non sappiamo se la Grecia deciderà di essere, insieme alla Turchia, il “co-piantone” dell’Europa fortezza. Tuttavia siamo sicuri che anche le frontiere considerate impenetrabili sono destinate a saltare o a essere aggirate. Ci muoveremo collettivamente e in forma pubblica verso la Grecia perché pensiamo che, di fronte al regime dei confini e alla conseguenze che questo sistema sta provocando alle migliaia di persone che sono bloccate a Idomeni e Atene, sia necessario estendere il coinvolgimento di realtà sociali e soggetti solidali, italiani ed internazionali, per denunciare insieme che questa Europa non ci rappresenta» afferma l’appello di March overthefortress.
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