Biopirateria, crimine contro l’umanità

Biopirateria, crimine contro l’umanità

Loading

L’assunto della «morte della natura» è al centro della logica dell’estrattivismo e dello sfruttamento, che riguarda la terra dei popoli indigeni, la fertilità del suolo, l’acqua dei fiumi e delle falde acquifere sotterranee, i geni della biodiversità e le conoscenze delle comunità indigene. La biopirateria non è altro che l’appropriarsi della conoscenza e della biodiversità per ottenere brevetti e diritti di proprietà intellettuale.

Il seme è l’incarnazione della biodiversità e dell’impulso della natura a riprodursi, rinnovarsi e moltiplicarsi. Navdanya è sorta da questo impegno per la biodiversità e ha reclamato i semi come beni comuni, ha creato 150 banche del seme comunitarie, ha ispirato il movimento per la libertà di conservare e scambiare semi, ha contribuito all’approvazione di leggi, trattati in difesa dei piccoli agricoltori e della biodiversità e ha combattuto e vinto cause legali.

Proprio come la nostra biodiversità e le nostre conoscenze indigene sono state «estratte» – per poterle brevettare e per ridurci a consumatori di semi brevettati Ogm – ora assistiamo ad un tentativo di estrarre e piratare i dati dal nostro corpo e dalla nostra mente, senza il nostro permesso e il nostro consenso. Al culmine della pandemia del Coronavirus, Microsoft ha ottenuto il brevetto internazionale n. WO 2020/060606 dall’Ompi – l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. Il brevetto recita: «L’attività del corpo umano associata a un compito fornito a un utente può essere utilizzata nel processo di estrazione di un sistema di cripto valute. Un server può fornire un compito a un dispositivo di un utente che è accoppiato in modo comunicativo al server. Un sensore collegato o compreso nel dispositivo dell’utente può percepire l’attività corporea dell’utente. I dati sull’attività corporea possono essere generati sulla base dell’attività corporea percepita dell’utente». L’«attività corporea» che Microsoft vuole estrarre senza il nostro permesso, include anche: «Le radiazioni emesse dal corpo umano, le attività cerebrali, il flusso di fluidi corporei (ad esempio il flusso di sangue), l’attività o il movimento degli organi, il movimento del corpo, e qualsiasi altra attività che possa essere percepita e rappresentata tramite immagini, onde, segnali, testi, numeri, gradi, o qualsiasi altra forma di informazione o dati».

Ci stiamo trasformando da esseri auto organizzati, coscienti, creativi, autopoietici, in «utenti» di input esterni il cui valore sarà assegnato in cripto valuta attraverso algoritmo. La nostra realtà viene distrutta per ingegnerizzarci e trasformarci in punti virtuali nella macchina digitale, oltre qualunque controllo da parte delle persone, delle democrazie e dei governi.

La biopirateria è un crimine, non importa quale sia lo strumento di estrazione e di pirateria, non importa quale sia l’essere biologico piratato e brevettato. 33 anni fa, quando il Cartello dei veleni ha immaginato il suo piano criminale di voler possedere i semi, mi sono impegnata a dedicare la mia vita alla protezione della nostra biodiversità e alla libertà dei semi. In questa Giornata della Biodiversità, mi impegno a dedicare il resto della mia vita alla protezione di tutte le forme di vita e alla Libertà Umana.

* Fonte: Vandana Shiva, il manifesto



Related Articles

Referendum, il quorum non c’è E scoppia la lite dentro il Pd

Loading

Referendum No Trivelle senza quorum. Consultazione popolare non valida, nonostante la valanga di Sì (86,4%, circa 12 milioni di voti contro quasi 2 milioni di no )

La linea del governatore «Case sfitte ai terremotati»

Loading

Mutui a tasso zero per ricostruire o spostare i capannoni

Humus, semi e giardinieri

Loading

Il suolo ha perso il suo manto e i re guaritori sono tornati ad Avalon da tempo. Diecimila anni fa in alcune regioni del mondo cominciò un’era nuova per l’umanità , non più nomadi cacciatori ma agricoltori stanziali. Una lenta transizione avvolta nel mito dell’antenato maestro, storicamente agita dalle donne raccoglitrici. Domesticate alcune specie selvatiche, create varietà . Un lavoro d’ingegno che ha prodotto un patrimonio agroalimentare ricchissimo.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment