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Italicum, il patto dimezzato

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Legge elettorale. Alla fine Berlusconi cede: la nuova legge elettorale varrà solo per la camera. Renzi canta vittoria: «Tanto il senato verrà abolito». Ma questa mano se l’aggiudica Alfano

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Redistribuzione e infrastrutture, per il 2015 Obama si scopre di sinistra

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Sgravi per i lavoratori poveri e per le rette di college e asili nido. E qualche soldo in infrastrutture oltre a un aumento delle aliquote finanziarie. Così il presidente spera di mobilitare la base in vista di novembre

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Banca Etica, clienti soddisfatti. Uno su due rifiutato da altre banche

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La finanza etica funziona. Un finanziamento su due affidato a chi è stato mandato via da altre banche, ma le sofferenze sono quasi un quarto della media del sistema bancario. E oltre la metà dei soggetti finanziati ha visto migliorare servizi e attività

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Privacy, ecco come proteggere la mail

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Dopo lo scandalo Nsa, si moltiplicano i servizi che consentono di proteggere i propri dati, i messaggi di posta e gli scambi privati sui social network. Ecco quali sono e come funzionano

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On Academic Labor

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How Higher Education Ought to Be

The following is an edited transcript of remarks given by Noam Chomsky via Skype on 4 February 2014 to a gathering of members and allies of the Adjunct Faculty Association of the United Steelworkers in Pittsburgh, PA. Prof. Chomsky’s remarks were elicited by questions from Robin Clarke, Adam Davis, David Hoinski, Maria Somma, Robin J. Sowards, Matthew Ussia, and Joshua Zelesnick. The transcript was prepared by Robin J. Sowards and edited by Prof. Chomsky.

On hiring faculty off the tenure track

That’s part of the business model. It’s the same as hiring temps in industry or what they call “associates” at Wal-Mart, employees that aren’t owed benefits. It’s a part of a corporate business model designed to reduce labor costs and to increase labor servility. When universities become corporatized, as has been happening quite systematically over the last generation as part of the general neoliberal assault on the population, their business model means that what matters is the bottom line. The effective owners are the trustees (or the legislature, in the case of state universities), and they want to keep costs down and make sure that labor is docile and obedient. The way to do that is, essentially, temps. Just as the hiring of temps has gone way up in the neoliberal period, you’re getting the same phenomenon in the universities. The idea is to divide society into two groups. One group is sometimes called the “plutonomy” (a term used by Citibank when they were advising their investors on where to invest their funds), the top sector of wealth, globally but concentrated mostly in places like the United States. The other group, the rest of the population, is a “precariat,” living a precarious existence.

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Las guerras de Washington

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El general Wesley K. Clark, que fue comandante supremo de la OTAN a finales de los años noventa, reconoció en 2001 (y publicó en 2003: Winning Modern Wars: Iraq, Terrorism and the American Empire) que los planes norteamericanos para atacar Iraq tendrían continuidad en Siria, Líbano, Irán, Somalia y Sudán. Detrás de esa planificación estaba buena parte del establishment norteamericano, en el gobierno, en el Pentágono, los institutos de pensamiento o think-tanks, y las corporaciones, con protagonistas como el corrupto Paul Wolfowitz (que llegó a ser subsecretario de Defensa (y, antes, embajador en Indonesia, donde apoyó al siniestro Suharto), quien elaboró la denominada “doctrina Wolfowitz” que postulaba el unilateralismo en las relaciones internacionales y las “guerras preventivas” para asegurar el predominio norteamericano en el siglo XXI. En general, todo el sector neoconservador norteamericano, desde Dick Cheney hasta Donald Rumsfeld pasando por el propio George W. Bush, por William Kristol y Richard Perle, mantenía esa visión belicista y participaron en el desarrollo de los planes y guerras de agresión que han ensangrentado la primera década del siglo XXI, y cuya inercia ha continuado durante el mandato de Obama.

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Ukraine, la nouvelle proie du FMI

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CC – Vassia Atanassova

Le 26 fevrier, les autorités provisoires ukrainiennes ont sollicité un prêt du FMI pour pouvoir rembourser la dette du pays dans les délais, soit 13 milliards de dollars rien que pour cette année. Le FMI a répondu positivement et a décidé d’envoyer une mission d’« experts » en Ukraine pour discuter des conditions attachées à ce prêt.

Alors que le pays est en pleine ébullition, le remboursement de la dette publique apparaît comme la priorité absolue de Kiev et de ses créanciers. Les besoins de la population passent quant à eux au second plan. Cette situation pourrait même encore se dégrader si un accord est conclu avec le FMI, qui est en position de force pour imposer une cure d’austérité au peuple ukrainien en échange du prêt.

En effet, les difficultés financières de l’Ukraine sur fond de trouble politique sont une nouvelle opportunité pour le FMI d’imposer une thérapie de choc, à l’instar de la Grèce, du Portugal et de l’Irlande, qui appliquent, depuis l’éclatement de la crise, de violentes mesures d’austérité dictées par la « Troïka », qui est composée du FMI, de la Commission européenne et la Banque centrale européenne.

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Dai mercati attacco a Mosca 0

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Sui tetti dei governatorati di Odessa, Kharkhiv e Donetsk sventola il tricolore russo. Ma la crisi fa crollare del 3,3% la Borsa di Mosca e il rublo va ai minimi storici sul dollaro. L’«icona» Yulia Tymoshenko non va in missione da Putin. Smentito l’ultimatum della flotta russa alle forze ucraine

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Il caso esemplare del «sospetto cecchino catturato a Kiev» 0

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L’uomo lin­ciato dalla folla e costretto a baciare una croce il «22 feb­braio scorso a Maj­dan» non era né un cec­chino né un fun­zio­na­rio gover­na­tivo. La vit­tima della vio­lenza delle frange più oltran­zi­ste della cosid­detta Euro­ma­j­dan era Rosti­slav Vasilko, gio­vane segre­ta­rio del Par­tito Comu­ni­sta Ucraino della città di Lviv

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Baita “violata”, arrivano le condanne

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No Tav. Condannati 10 attivisti del movimento. E anche Beppe Grillo

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L’illusione della Grande Bellezza

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Cinema. La sttauetta al film di Sorrentino conferma il successo di un cinema italiano destinato a ripetere se stesso

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Istat: nel 2013 crolla il Pil, record del debito e niente spesa

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Austerità. Italiani sempre più austeri e impoveriti. L’anno scorso il Prodotto Interno Lordo si è fermato a meno 1,9, il debito è balzato al 132,6%, giù i consumi: -3,6 miliardi di euro. Protestano i 400 precari dell’istituto senza presidente dal 28 aprile 2013: dopo Giovannini, anche Padoan ha preferito il governo

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Venti di guerra sui mercati giù le Borse, rublo a picco

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I timori delle banche per la situazione in Crimea. Impennata di gas, petrolio e grano

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Obama incalza: «la Russia si è messa dal lato sbagliato della Storia» 0

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L’attacco di Obama. E la Merkel: “ Putin ha perso il contatto con la realtà”

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Fiom, sì alla proposta di voto per tutti i metalmeccanici

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Rappresentanza sindacale. Camusso: «Da parte del direttivo Cgil non c’è nessuna volontà di avere un modello meno democratico». Per Maurizio Landini (Fiom) l’intesa quadro del 31 maggio tra Cgil-Cisl-Uil «va cambiata»

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Welfare e reddito: c’è confusione tra Renzi e Cgil-Cisl

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JobsAct. Il rischio di confondere il sussidio di disoccupazione e il sostegno al reddito emerge anche nelle dichiarazioni della segretaria Cgil Susanna Camusso. Bonanni (Cisl): «Prima che alla cancelliera Merkel questa legge la si doveva far vedere ai lavoratori e alle loro rappresentanze»

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La Libia precipita nel caos 0

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Dopo Gheddafi. Assalto al parlamento a Tripoli e strage a Bengasi: 7 vittime tra cui un francese

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Il pugno di Erdogan

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Appena un anno fa il Paese era sinonimo di crescita e stabilità. Poi ci furono la rivolta di piazza Taksim e i provvedimenti liberticidi: ora il premier, leader del partito islamico, è accusato di dispotismo

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Ultimatum alla Crimea: «Arrendetevi» Ma poi il governo russo frena

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L’ambasciatore di Mosca all’Onu: Yanukovich ci ha chiesto aiuto Yulia Tymoshenko: ora Kerry imponga osservatori internazionali

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Euro e finanza sono il fallimento delle élites

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Una moneta mal progettata. Una libertà di muovere i capitali che favorisce le rendite e danneggia il lavoro. Una burocrazia europea sempre più lontana. E la sfiducia dilaga

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