INTERNAZIONALE

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Kirill, il Patriarca di tutti gli scandali 0

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Privilegi, case, soldi e prepotenze la chiesa ortodossa finisce sotto accusa.  Un finto prete armato di video smaschera un ricco sacerdote del Patriarcato 

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Norvegia I miti del caso Breivik 0

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Il 16 aprile si è aperto a Oslo il processo all’autore della strage di Utà¸ya. Per la stampa internazionale il massacro ha segnato la “perdita dell’innocenza” del paese, ma la realtà  era diversa da tempo.

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Messaggio di Guerra per Obama 0

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Per dimostrare la loro forza e incoraggiare gli occidentali a fare i bagagli, i talebani hanno organizzato ieri una temeraria anteprima della consueta offensiva di primavera. Attacchi multipli e coordinati hanno colpito le zone più «sicure» di Kabul dove hanno sede i simboli della presenza straniera in Afghanistan. 

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Le Valli Impervie e Orgogliose che nessun Impero ha Domato 0

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Dai britannici all’Armata Rossa, gli «stranieri» sempre respinti

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Israele neutralizza la Flytilla, attivisti bloccati all’imbarco 0

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Un sms: «Il suo volo per Tel Aviv è annullato…». Adi Belkassem, algerino parigino, l’ha saputo in aeroporto con un bip-bip del cellulare: «Ero già  pronto a trovare la polizia, una volta in Israele, e a dire che a me di stare in Israele non importa nulla: io voglio andare in Palestina. Tutto m’aspettavo, meno questo: invece del check-in, un check-point degli occupanti!…».

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Decine di talebani in azione Un giorno di guerra a Kabul 0

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Parlamento, ambasciate, hotel e basi Nato sotto attacco per ore

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Perché l’Ungheria spaventa l’Europa 0

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SE L’ITALIA delle lauree non ride, l’Ungheria piange a dirotto. La sua nuova Costituzione, il principale colpo di mano della “maggioranza introvabile” di Viktor Orbà¡n, porta in calce la firma del presidente Pà¡l Schmitt, dimesso dopo che gli è stato revocato il dottorato dalla facoltà  di educazione fisica: aveva copiato 197 pagine su 215 della sua tesi. Ora è una gara a frugare negli archivi per scovare reciproche false lauree. Oggi Orbà¡n proporrà  il suo candidato alla successione, i nomi che corrono sono quelli di Jà¡nos Ader, già  presidente del Parlamento, o di Jà¡zsef Szà¡jer, ligi parlamentari europei. Gà¡spà¡r Miklos Tamà¡s, autorevole professore di filosofia spedito anzitempo in pensione – a 62 anni, con altre migliaia, compresi 200 giudici, da una specie di epurazione governativa – si è augurato una Presidente donna, e tanto meglio se zingara e lesbica: e non scherzava. Ci sono paesi segnati da un vittimismo nazionale: la Serbia, per esempio. Ce ne sono altri attraversati da una quantità  di vittimismi, ciascuno dei quali ha qualche buona ragione. 

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Lo slalom di Sarkozy e Hollande tra politica fiscale e tagli alla spesa 0

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Strano Paese, la Francia. A sette giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, si colgono più noia e sfiducia che passioni, nonostante l’importanza della sfida per l’Eliseo.

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Quegli angeli custodi di Obama caduti in un giro di prostitute 0

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Rimpatriati (con onta) dalla Colombia 12 agenti del Secret Service

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Candidati bocciati, Egitto nel caos 0

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A 40 giorni dalle presidenziali, è scontro aperto tra militari e islamici

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Il Compromesso Difficile fra Khamenei e i Repubblicani 0

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La strategia per l’Iran elaborata dall’amministrazione Obama finora ha dato buoni risultati. Se pressioni senza precedenti hanno costretto Teheran a sedersi al tavolo dei negoziati, tuttavia occorrerà  dimostrare straordinarie doti diplomatiche per raggiungere un accordo nel corso dei colloqui, appena iniziati, tra l’Iran e il cosiddetto «club dei 5 + 1» — ovvero Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Cina, Francia e Germania.

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Quel cargo con le armi per Assad 0

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Il Consiglio di Sicurezza Onu ha votato l’invio di 30 osservatori in Siria per monitorare la tregua. Ve ne è bisogno: perché si continua a morire e il regime martella secondo tradizione.

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Astrakhan, avviso per Putin 0

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E’ diventata un guaio serio per Vladimir Putin l’elezione contestata del nuovo sindaco di Astrakhan, città  industriale sulle rive del Volga non lontano dal Mar Caspio.

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Quello che Videla non dice 0

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L’Argentina è di nuovo chiamata a fare i conti con il suo passato dopo che il generale Jorge Rafael Videla, il simbolo più perverso del regime militare del ’76-’83, ha per la prima volta confessato i suoi peccati, anche se per (indecentemente) rivendicarli.

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Quello che Videla non dice 0

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L’Argentina è di nuovo chiamata a fare i conti con il suo passato dopo che il generale Jorge Rafael Videla, il simbolo più perverso del regime militare del ’76-’83, ha per la prima volta confessato i suoi peccati, anche se per (indecentemente) rivendicarli.

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Mélenchon, il terzo uomo accende la spiaggia di Marsiglia 0

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Una sfida preventiva a Hollande che oggi organizza un meeting a Parigi

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