Giustizia climatica, i movimenti tornano in piazza in tutto il mondo

Giustizia climatica, i movimenti tornano in piazza in tutto il mondo

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Clima. Oggi nuovo sciopero globale (in presenza) dopo due anni di lockdown e in vista della Conferenza mondiale di Glasgow. In Italia previsti cortei in 100 citta. Milano epicentro di una protesta lunga una settimana

È un autunno intenso dal punto di vista delle iniziative sul clima: l’imminenza della 26esima Conferenza delle Parti che si terrà a Glasgow dall’1 al 12 novembre porta con sé una serie di eventi collaterali, e di conseguenza le relative mobilitazioni, su scala locale e globale. Si tratta della Cop più importante dopo quella di Parigi del 2015: gli impegni presi per contenere le emissioni vanno a verifica e i piani di mitigazione presentati finora da 113 paesi su 197 paesi non fanno pensare che la grandissima sfida lanciata a Parigi venga vinta.

C’È ANCORA MOLTO LAVORO da fare, e in fretta, per implementare l’accordo di Parigi e su questo fronte sono i giovani ancora una volta a metterci di più la faccia, sia dal punto di vista delle mobilitazioni che delle argomentazioni.

OGGI È UNA GIORNATA particolarmente importante: dopo due anni di pandemia tornano gli scioperi planetari sul clima del venerdì. In tutto il pianeta i Fridays For Future scendono in piazza, più di 1500 le manifestazioni previste da nord a sud e da est a ovest del globo. Le rivendicazioni hanno fatto un ulteriore salto in avanti: la crisi climatica nei confronti dei quali si reclama un’azione immediata e incisiva, viene messa in stretta relazione con la crisi sociale. I Fridays For Future sono ancora più maturi e dirigono l’attenzione verso le diseguaglianze e le ingiustizie.

Eccoli quindi coniare l’acronimo Mapa (Most Affected Peoples and Areas) ad indicare le popolazioni e le zone che più subiscono le conseguenze negative dei cambiamenti climatici. Nel loro comunicato argomentano come altre crisi socio-economiche come il razzismo, il sessismo, la disuguaglianza di classe e altro ancora amplifichino la crisi climatica e viceversa. «Siamo uniti nella nostra lotta per la giustizia climatica, ma dobbiamo anche riconoscere che non viviamo gli stessi problemi, né li sperimentiamo nella stessa misura. Ciò è dovuto all’élite del Nord globale che ha causato la distruzione delle terre del Mapa attraverso il colonialismo, l’imperialismo, le ingiustizie sistemiche e la loro avidità sfrenata che alla fine ha causato il riscaldamento del pianeta».

IN ITALIA LE PIAZZE sono convocate in più di 100 città. Molti anche gli eventi collaterali, come la staffetta ciclistica “Running for Future” che partirà da Roma proprio il 24 settembre. L’obiettivo, oltre a quello di attirare l’attenzione sulla COP26 è anche quello di diffondere la campagna Climate Clock, che invita Comuni, scuole, università, musei, associazioni ed esercizi commerciali ad esporre la ”Sveglia del Clima”, basata sui calcoli del report dell’Ipcc che ha introdotto il concetto cruciale di Carbon Budget, ovvero quanta CO2 possiamo ancora emettere al massimo, per evitare le conseguenze peggiori della crisi climatica.La staffetta arriverà a Milano il 2 ottobre, giornata conclusiva dell’evento preparatorio al vertice Onu di Glasgow , la Pre-Cop 26 che comincerà il 30 settembre e si svolgerà proprio a Milano.

Il tutto sarà anticipato da un evento inedito che vuole dare spazio ai giovani: la Youth4climate: Driving Ambition, la cosiddetta Ccop dei giovani, che dal 28 settembre fino alla mattinata del 30 chiamerà a raccolta sempre a Milano circa 400 rappresentanti da 195 Paesi, con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni : il programma prevede ore di brainstorming e di riunioni plenarie con l’obiettivo di presentare un documento completo ai premier e agli attivisti che discuteranno prima dell’evento scozzese. Una nuova modalità di essere presenti e per mettere a frutto quello che è stato, e si vede, anche e soprattutto un anno di studio.

MILANO SARÀ inevitabilmente anche epicentro di mobilitazioni e contro iniziative: movimenti come Extinction Rebellion annunciano che assieme ad altri movimenti per il clima, sarà a Milano in quei giorni con azioni di disobbedienza civile non violenta per dare voce alla preoccupazione e rabbia di tutti quei cittadini italiani che osservano il susseguirsi di dichiarazioni di intenti a cui mai seguono politiche incisive e che davvero portino ad una riduzione delle emissioni. Inoltre altre centinaia di giovani e non sono attesi per il Climate Camp Milano , un campeggio di quattro giorni che si terrà al Centro Sportivo Xxv Aprile, in concomitanza con le giornate della PreCop26, che punta a creare delle giornate di confronto e unione fra vari movimenti e individui e che costruirà la Climate March del 2 ottobre.

* Fonte: Serena Tarabini, il manifesto



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