Scuola mortale. Un altro ragazzo vittima degli stage obbligatori in azienda

Scuola mortale. Un altro ragazzo vittima degli stage obbligatori in azienda

Loading

L’incidente vicino Venezia. La vittima aveva 18 anni e studiava in un istituto tecnico

Un’altra giovane vittima, un altro studente morto durante uno stage in azienda. L’incidente è accaduto ieri a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, verso le 5 del pomeriggio nella ditta Bc Service, specializzata nella lavorazione del metallo. La vittima è Giuliano De Seta, un ragazzo di 18 anni di Ceggia.

Era studente di un istituto tecnico di Portogruaro e seguiva uno stage lavorativo per maturare i crediti per il diploma. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, l’incidente è avvenuto poco prima della chiusura dell’azienda: il giovane è rimasto ucciso da una lastra di metallo caduta da un cavalletto che gli ha schiacciato le gambe. Inutili i soccorsi. Il ragazzo è morto pochi minuti dopo. Sul posto è intervenuto anche lo Spisal, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell’Ulss locale, i cui tecnici stanno cercando di mettere a fuoco la dinamica della tragedia.

L’incidente che ha ucciso Giuliano è avvenuto a poca distanza da quello capitato il 21 gennaio scorso al giovane Lorenzo Parelli, anche lui schiacciato da una putrella mentre eseguiva un lavoro di carpenteria metallica nell’azienda meccanica Burimec, nella zona industriale di Lauzacco, in provincia di Udine. Anche Lorenzo stava seguendo un progetto di alternanza scuola-lavoro e studiava nell’Istituto superiore Bearzi di Udine, gestito dai salesiani.

Lorenzo e Giuliano non solo le sole vittime di incidenti avvenuti durante gli stage obbligatori in azienda, previsti dalla riforma del 2015 (la cosiddetta «Buona scuola») . Il 14 febbraio scorso è morto il 16enne Giuseppe Lenoci, impegnato in uno stage in una impresa termoidraulica di Fermo, nelle Marche, mentre era a bordo di un furgone dell’azienda. Ancora più lunga la lista dei ragazzi feriti in questi stage obbligatori, alcuni dei quali hanno riportato pesanti traumi.

«L’alternanza scuola-lavoro non è altro che un lavoro non retribuito deregolamentato e che può durare anche due mesi. Uno sfruttamento che ingrassa le imprese di produzione e di servizi», ha commentato Sergio Zulian dell’Adl Cobas del Veneto. In questi stage, spiega il sindacalista, «la sicurezza è un optional e a farne le spese sono soprattutto gli studenti in stage che hanno meno esperienza dei lavoratori. Con la scusa di imparare il mestiere, i ragazzi non solo vengono sfruttati ma viene insegnato loro che è giusto così: lavorare è una fortuna per pochi privilegiati e devono accettare quello che viene loro offerto senza stare a sindacare sui diritti salariali e contrattuali».

L’Adl Cobas propone di «sostituire l’alternanza scuola-lavoro con l’alternanza lavoro-scuola», conclude Zulian. «Ai lavoratori va data la possibilità di studiare e di migliorare la loro formazione professionale frequentando corsi culturali negli orari di lavoro».
Sulla tragedia di Noventa di Piave interviene anche il leader Pd Enrico Letta: «Morire sul lavoro a diciotto anni per uno stage: una tragedia che lascia attoniti, agghiacciati. Non può succedere. Non deve succedere».

* Fonte/autore: Riccardo Bottazzo, il manifesto



Related Articles

Black Friday per Amazon: nell’hub è arrivato lo sciopero

Loading

La protesta. «Black Friday» di mobilitazione domani al centro spedizioni di Piacenza: «Paghe migliori e turni sostenibili».

Sacconi sul ricorso: «Se Fiat perde, cambiamo la legge»

Loading

«Prima cambiarono il giudice, e subito dopo… la legge». Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi sembra uscire dai fondali insondabili della cattiveria del potere, fino a convalidare questo verso di Fabrizio De André che dovrebbe far riflettere i cultori della «legalità » acritica.

Pandemia. Il ministro della Cultura: «Aprire gli stadi? Allora anche i concerti»

Loading

Corsa a riaprire tutto mentre la campagna vaccinale resta incerta. Il ministro della Cultura Franceschini alla Camera spiega: “Per cinema e teatri 500 persone al chiuso e fino a 1000 all’aperto in zona gialla”. Ma l’Agis contesta. Gli intermittenti dello spettacolo occupano il Globe Theatre a Roma

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment