«Voto storico» al Parlamento che avverte la Commissione UE: sospendere i brevetti
Il Parlamento europeo mette la Commissione con le spalle al muro e manda anche un segnale forte al G7, riunito da oggi in Cornovaglia: con 355 voti a favore (263 contro, 71 astenuti), Strasburgo ha votato nella serata di mercoledì un testo sui vaccini che chiede la «sospensione dei brevetti» che «permetterebbe di rafforzare l’accesso mondiale a vaccini abbordabili».
Il testo approvato è diverso da quello presentato in un primo tempo, in seguito a un accordo tra i gruppi Ppe, S&D, Renew, Verdi e Erc – che non conteneva la richiesta della deroga ai brevetti – perché ha integrato l’emendamento dei Verdi, passato per un solo voto, che lo citava espressamente (a sorpresa, era anche passato qualche settimana fa un emendamento analogo della Gue). Il Parlamento propone quindi di intraprendere il negoziato sulla sospensione temporanea dei brevetti nell’ambito degli accordi Trips alla Wto. Resta il riferimento a una deroga «temporanea», per non mettere in crisi in modo indeterminato il diritto di proprietà.
Il testo degli eurodeputati insiste anche sull’importanza delle licenze volontarie (decise da chi detiene il brevetto, a chi darle e a quali condizioni), sul trasferimento di know how e tecnologie essenziali per aumentare la produzione a lungo termine.
C’è una richiesta specifica a Usa e Gran Bretagna, perché mettano fine al blocco dell’export. Joe Biden arriva al G7 con l’impegno di esportare 500mila dosi di vaccini (Pfizer), mentre finora gli Usa si erano limitati a un export di 10 milioni di dosi, al pari della Russia, mentre Londra per il momento è a zero. La Ue è impegnata da tempo nell’export: è il primo produttore mondiale e finora ha esportato circa la metà di quanto prodotto, 329 milioni di dosi.
La Commissione prevede per il secondo semestre di quest’anno una produzione di un miliardo di dosi nei 55 siti di produzione europea e la metà sarà esportato. Per vaccinare il 70% della popolazione mondiale – obiettivo della Commissione per quanto riguarda la Ue entro fine estate – sono necessari 11 miliardi di dosi, ma solo una frazione di questa quantità per ora è stata prodotta. La grande maggioranza dei vaccini somministrati finora (1,6 miliardi) lo sono stati nei paesi industrializzati e solo lo 0,3% nei 29 paesi più poveri: l’Europarlamento chiede alla Ue di sostenere la produzione in Africa. Il testo votato insiste anche sull’importanza del meccanismo Covax, di cui la Ue è il primo contributore (100 milioni di dosi) e a cui dovrebbe aderire anche Biden.
Nel testo, il Parlamento europeo chiede anche trasparenza sui contratti firmati dalla Commissione per i 27, i cui contenuti sono finora stati rivelati con il contagocce e con molti omissis (per difendere la segretezza degli affari).
Ma mentre il Parlamento votava, la Commissione alla Wto ha presentato la proposta europea che non contiene la sospensione dei brevetti e si oppone alla richiesta fatta ad ottobre da Sudafrica e India. La Commissione preferisce il meccanismo delle licenze volontarie e, in caso di fallimento, al massimo quelle obbligatorie ma inquadrate strettamente nel Trips. Bruxelles punta a un accordo multilaterale alla Wto che porti alla fine del blocco all’export. Per Manon Aubry della Gue, è stato «un voto storico». Per il gruppo S&D, «la sospensione dei brevetti sui vaccini è redditizia economicamente e giusta moralmente», il voto è «un segnale forte» alla Commissione. Un «grande passo avanti» per i Verdi, mentre a Renew, chi ha votato a favore mette dei paletti: evitare di «appiattirsi sul piano della propaganda», commenta l’eurodepuatto Marco Zullo, che sostiene la «terza via» alla Wto, incentrata su «facilitazione degli scambi, discipline sulle restrizioni alle esportazioni ed espansione della produzione». Per il Ppe, «la vera domanda è: come avere più dosi?».
* Fonte: Anna Maria Merlo, il manifesto
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